Alessandro Raguseo
Founder & Ceo – REVERSE
Alessandro Raguseo, mantovano di nascita e bolognese di adozione, voleva fare l’ingegnere e mai avrebbe pensato di diventare imprenditore. Si è iscritto così a Ingegneria, ma poi ha cambiato strada, studiando Scienze Politiche. Quell’originale piacere per l’analisi e per la progettazione, tuttavia, non lo ha mai abbandonato ed è anzi diventato cifra distintiva del suo modo di lavorare.
Dopo gli studi, è entrato come stagista in una Società di consulenza HR, conquistando in pochi anni una sedia nel Board of Directors. In quella realtà – circa 800 dipendenti e 600 milioni di fatturato – ha ricoperto vari ruoli, da Recruiter a Sales, da Capo Filiale a Regional Manager, da Direttore Commerciale a Capo dell’Organizzazione, HR e Sistemi Informativi, occupandosi anche di vari progetti di reengineering o di acquisizione e fusione di Aziende.
Nel 2011, dopo un Executive MBA alla London Business School, decide di costituire un’azienda nuova nel settore del recruitment. Un’azienda di cui possiede quote minoritarie ma controllata dalla Società per cui lavorava in precedenza. Un esperimento interessante: un’azienda totalmente digitale e con un modello di business innovativo nel mercato, una realtà portata ad utile in meno di due anni.
Nel 2017 il grande passo: la costituzione ex novo di REVERSE, azienda di headhunting e consulenza HR ma – in verità – fabbrica di innovazione nell’area delle risorse umane. REVERSE è oggi una delle più importanti realtà del settore in Italia, presente in Germania, Francia e Spagna, con clienti in tutta Europa e negli Stati Uniti.
Alessandro è appassionato di persone e di tecnologia. Processi snelli, filosofia agile, soddisfazione dei clienti: questo ricerca in modo costante. Soffre di una sindrome da imperfezione cronica, per cui tende sempre a imparare da se stesso e dagli altri, per diventare migliore. A casa dappertutto e da nessuna parte, ha una grande fondamentale facoltà: non appartenere a nessuna generazione, anticipandole, perciò, tutte quante. E’ il suo sguardo laterale e provvidenzialmente asincrono che gli permette di leggere ogni volta il presente attraverso il futuro