Assumere una donna è un investimento che presenta dei rischi. Inutile negare una situazione nella quale l’attenzione al lavoro femminile delle grandi multinazionali, che hanno maturato un’alta sensibilità organizzativa che si accompagna a maggiori capacità di investimento, non può essere paragonata alle nostre piccole e medie imprese. Dove la sensibilità è certamente elevata, ma si scontra con questioni organizzative che rimangono irrisolte. Lo dimostra una ricerca condotta tra Italia e Germania su un campione di Head Hunter e Responsabili del personale per comprendere le motivazioni di una relazione, quella tra donne e lavoro, che ancora non funziona. Quali le evidenze che non possiamo trascurare? Prima tra tutte la richiesta agli Head Hunter di non proporre candidate di genere femminile. L’ostacolo principale rimane la gestione della maternità che, soprattutto nelle piccole organizzazioni, provoca squilibri organizzativi difficili da gestire. Le donne sono più coinvolte nella gestione di figli e famiglia, e questo indebolisce la loro affidabilità nel lungo periodo. In momenti di crisi le aziende non possono permettersi ‘vuoti organizzativi’ e questo porta al paradosso di prediligere competenze talvolta meno robuste ma più affidabili. Il lavoro femminile sta attraversando un momento di grande sofferenza, e la pandemia non ha certo aiutato se si è arrivati addirittura a coniare il termine shecession per indicare la crisi che si è abbattuta sulle donne. I fondi del nostro Pnrr hanno l’obiettivo di innalzare il livello di partecipazione delle donne nel mercato del lavoro e il sistema di certificazione della parità di genere è certamente un progetto teso ad attenuare il fenomeno. Dobbiamo chiederci però quali interventi possono essere messi in atto dalle istituzioni nel breve termine e che ruolo possono giocare le aziende indipendentemente dalla loro dimensione. La diversità nelle organizzazioni è un valore ma il lavoro deve essere conveniente per entrambi, per le aziende che non possono rinunciare a profili talentuosi e per le donne, che non è più accettabile vengano pagate di meno.
Nel corso del webinar verranno analizzati i risultati di una ricerca che ha coinvolto Head Hunter ed Hr in Italia e Germania e mette in luce le vere cause di un fenomeno che va affrontato senza retorica e, soprattutto, senza volere guardare alle vere ragioni che allontanano le donne dal mondo del lavoro.
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Intervengono:
Letizia Caccavale, presidente del Consiglio per le Pari Opportunità della Lombardia – REGIONE LOMBARDIA
Lorenzo Cattelani, managing director Italy – REVERSE
Modera:
Chiara Lupi, direttrice editoriale – ESTE
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Il webinar si tiene online tramite piattaforma Cisco Webex
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Il webinar è rivolto ai Responsabili Selezione e Risorse Umane.
La partecipazione al Webinar è GRATUITA, previa registrazione al sito ESTE e conferma da parte della segreteria organizzativa. La segreteria organizzativa si riserva la facoltà di convalidare le iscrizioni ricevute.
Gli iscritti riceveranno nell’arco delle 24 ore successive alla propria iscrizione, la mail con il link e le istruzioni d’accesso alla piattaforma Cisco Webex.
SCARICA IL MODULO D'ISCRIZIONE IN PDFPer qualsiasi informazione contattare:
Responsabile del Progetto: Giulia Zicconi – Event & Project Manager- giulia.zicconi@este.it – Tel. 02.91434415 – Mobile: 340.8236039
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